Quel giorno in tre
Sono Piero, ho cinquantatré anni e sono sposato da trenta. Sono una persona normalissima; lavoro e famiglia sono le mie occupazioni prevalenti ed il mio unico hobby è la pesca. Sono seduto sulla sponda del fiume assieme a tre amici, conosciuti due anni fa, in maniera particolare. La mia vita era come adesso: lavoro, casa e la domenica qualche ora libera per la pesca. Stavo sulla riva del fiume, quando ho visto due giovani, seminascosti fra le piante, che si baciavano. Nulla di strano, se non per il fatto che erano due maschi. Per un attimo sono rimasto sorpreso, poi ho osservato meglio la scena e mi sono eccitato. Da qualche tempo avverto, dentro di me, il bisogno di spezzare la monotonia che ha generato il rapporto con mia moglie. Per carità, non mi lamento. Lei è una bella donna, che sa dar piacere ad un maschio e, con me, ci gode molto, anche perché a me piace farlo con tutta la dolcezza possibile così da farla godere molto prima di venire. Ma, da un po’ di tempo, sembra tutto cosi ripetitivo che, alla fine, non senti più quel desiderio che avevi prima. Vedere quei maschi che si baciano, mi ha fatto eccitare e la cosa mi ha stupito non poco. Da ragazzo, quando andavo in palestra, ho spesso sbirciato, sotto la doccia, i cazzi dei maschi che si lavavano assieme a me e, allora, attribuivo quella curiosità al semplice motivo di poter fare il classico confronto: il tuo è più lungo, il suo più grosso, e lui ha le palle piccole, e cose del genere, invece ora mi rendo conto che era perché mi piaceva sbirciare quei cazzi, specie quelli più grossi con desiderio di stringerli fra le mani o accoglierli in bocca. Ho osservato la scena ed essi, incuranti del fatto che li guardavo, hanno preso a scopare fra loro ed a godere molto. Ricordo che mi sono dovuto fare una bella sega, per placare la forte eccitazione che quella scena mi aveva procurato. Dopo quel fatto, ho cominciato ad informarmi, a mezzo Internet, su cosa fosse con precisione il piacere che provavo ed ho scoperto che avevo la tendenza alla bisessualità. Amo le donne, ma ho il forte desidero di godere con un maschio. Cavolo! Facile a dirsi, ma quasi impossibile da praticarsi, specie se lavori in un ambiente strettamente maschile, dove i gay non son visti di buon occhio. Passa del tempo ed io mi ero quasi messo l’anima in pace, quando una domenica mattina, del mese di luglio, decido di andare a pescare in un lago artificiale, alimentato da un bel fiume che, dalla sorgente al lago, non incontra nessun paese e, quindi, l’acqua è pulitissima ed il pesce è buono da mangiare. Raggiungo il luogo ritenuto idoneo alla pesca, un piccolo anfratto del lago, difficilissimo da raggiungere e con poco spazio, per questo spero di trovarlo libero. Quando posteggio la vettura nella piccola piazzola, vedo che c'è già un’altra auto. Sono un po' contrariato e vorrei quasi rinunciare, poi, invece, decido di scendere a vedere se posso mettere in acqua anche i miei ami. Percorro l’impervio sentiero e, dopo circa dieci minuti, sono sul posto. Ci sono due persone che stanno già pescando: uno più anziano ed uno più giovane. Li saluto, osservo che non c’è molto spazio e faccio per andarmene, quando il giovane, dopo aver scambiato uno sguardo con l’altro, mi invita a restare, si stringono un po' e mi danno la possibilità di mettere in acqua anche le mie lenze. Posiziono le canne e li ringrazio. Sono in costume da bagno, perché in quel luogo il sole picchia tutto il giorno e l’unico posto all’ombra è occupato da loro. Si tratta di una piccola sporgenze posta un po’ più in alto, sotto un bel leccio, che offre un buon riparo dal sole. Mi presento e lo stesso fanno loro, così scopro che il giovane si chiama Luca, mentre l’altro Giuseppino, ma tutti lo chiamano Pino. Luca mi invita a sistemare la mia roba all’ombra, accanto alla loro.
«E' opportuno che anche tu ti metta un po’ più leggero: qui, fra poco, ci si scotta sotto il sole». In effetti indosso dei pantaloni lunghi ed una camicia.
«Sì, hai ragione, ma non ho il costume come voi.»
Loro si guardano e poi, con fare divertito, mi rispondono:
«Nessun problema, resta in mutande o, se vuoi, visto che siamo fra uomini, potremmo anche metterci nudi.»
Sarà una provocazione, uno scherzo, intanto aspettano la mia reazione. Mi sento una strana sensazione dentro e, dopo un attimo di esitazione, mi spoglio nudo, subito emulato da loro. Per un momento, si insinua in me il vecchio stimolo al confronto. Il mio è forse il più grosso, quello di Luca il più lungo, mentre quello di Pino è quello che unisce entrambe le caratteristiche: è più lungo e grosso dei nostri. Dopo un attimo di silenzio, scoppiamo in una grassa risata e, sistemate le canne, ci spostiamo sul piccolo rialzo per metterci all’ombra. Non c’è molto spazio e Luca si sposta un po’ più di lato e mi invita a sedermi. Mi siedo con le gambe incrociate, come fanno loro, e avverto sempre più la sensazione che oggi accadrà qualcosa che proprio non mi sarei aspettato, ma che desideravo da un po’ di tempo. Restiamo per un bel po' in silenzio e, mentre fissiamo le nostre canne, con fare tranquillo Pino si accarezza l'uccello, che si sta man mano gonfiando. Nessuno parla e anche Luca si tocca il cazzo ed io, senza rendermene conto, faccio lo stesso. Poi mi giro verso Luca e, dopo che i nostri occhi si sono incrociati, senza dir nulla, lui mi mette una mano dietro la nuca e mi bacia in bocca. Resto un momento passivo, poi rispondo a quel bacio con molta passione.
Limoniamo un po', le nostre lingue si cercano e si toccano, poi lui si stacca da me e mi spinge la testa verso il basso, facendomi ritrovare il suo cazzo duro dinanzi alla bocca. Non ho nessuna esperienza di bocchini, se non quelli che mi ha fatto mia moglie, ma apro la bocca e mi metto a leccare e succhiare quel paletto di carne viva, che, a succhiarlo, mi procura tanto piacere. Luca emette un gemito e questo mi gratifica.
«…uhhmumhmmm…che bocca! Sì, cazzo, come succhi bene! Davvero bravo…dai…»
Mentre sono piegato a succhiare Luca, sento Pino che mi prende la mano destra e la porta sul suo cazzo. Lo sento duro, caldo e lo sego lentamente, mentre lui mi accarezza il petto, mi lecca i capezzoli e mi tocca il mio cazzo. Lentamente scende verso il basso e, in breve, il mio cazzo è preda dalle sue labbra. Mi succhia con estrema maestria e, adesso, sono io che devo sfilarmi il cazzo dalla bocca per gemere di piacere.
«…huhummm…sì …dai ...sei fantastico!»
Lo sego con impeto e lui mi blocca dicendo che non vuole sborrare subito, poi mi prende la testa con la mano, mi fa girare verso di lui e mi bacia. Sento la sua lingua entrare con prepotenza nella mia bocca, succhia la mia e poi, dopo aver goduto di questo bacio fortemente erotico, mi fa piegare sul suo cazzo, che mi ritrovo davanti al viso, e mi esorta a succhiarlo.
«Dai, fammi sentire la tua bocca!»
Lo imbocco e cerco di ingoiarlo più che posso, ma è davvero grosso. Lecco e succhio la cappella che sembra ingrossarsi sempre più. Lui apprezza e geme per quello che sto facendo al suo uccellone.
«…mhuum…come lecca! Sì, dai ... mi piace…»
Mentre sono piegato sul cazzo di Pino, Luca si sta dedicando al mio culetto ed io mi giro in preda ad un attimo di incertezza. Lo guardo preoccupato.
«Fa...piano ... sono vergine...e non credo che i vostri cazzi ci possano stare ...siete troppo grossi.»
Lui mi sorride e mi rasserena.
«Tranquillo. Comincerò ad allargarti pian piano e, se senti che non ce la fai, me lo dici ed io mi fermo subito.»
Lo sento che si abbassa, mi lecca e succhia il buchetto che, dopo un po' comincia a rilassarsi ed a gradire il gioco di lingua che Luca mi sta riservando. Frattanto ho ripreso a succhiare Pino, che gradisce e invita Luca a fare un buon lavoro.
«Dai, succhialo! ... Che meraviglia! ... Dai, che dopo che Luca ti ha aperto il culo, te lo sfondo pure io…Dai, Luca, scopalo ed aprilo tutto, che poi lo voglio infilzare anch’io! ….umuhuhumm, succhiami…»
Mi rilasso e sento che Luca prende posizione dietro di me e, dopo aver inumidito il suo cazzo con molta saliva e fattane colare altra fra le mie chiappe, lo appoggia al buchetto che, per reazione, si irrigidisce.
«… calmo…rilassati, non ti irrigidire ... resta rilassato e vedrai che ti piacerà…fa un bel respiro …»
Mi rilasso, lo sento spingere e, di colpo, il mio sfintere si dilata e lui affonda quasi tutto dentro di me. Per un attimo mi sembra che mi stia spaccando in due. È solo un attimo, anche perché Pino si è disteso sotto di me e, preso il mio cazzo in bocca, lo sta succhiando come un forsennato. Mi sento un po’ frastornato dalla sensazione di esser succhiato e, nello stesso tempo, mi sento profanato nel culo, ma entrambe le cose mi trasmettono un piacere che comincio ad esternare ai miei occasionali compagni.
«Sì …mi piace…sì, cazzo, mi stai spaccando il culo! ...ma non ti fermare …e tu, succhiami il cazzo!»
Luca adesso mi pompa con maestria. Mi affonda tutto il cazzo in culo e poi lo estrae lentamente, per poi affondarlo di nuovo tutto d'un colpo. La cosa mi piace e comincio a godere molto. Lo dico a Pino che mi succhia sempre più forte e son quasi all’orgasmo, ma non voglio sborrare.
«Sì, mi piace…cazzo, scopami…e tu fermati che sto per sborrare e non voglio…sì…dai…»
Pino si sfila da sotto e mi presenta il suo cazzo davanti alla bocca. Lo ingoio più che posso, mentre Luca mi scopa sempre più forte ed avverto che è quasi al limite. Anche Pino se ne rende conto e lo esorta a rallentare il ritmo.
«Cazzo, come pompa! Mi succhia anche l’anima … e tu non aver fretta a sborrare. Dai, che me lo voglio godere un po’ anch’io il suo bel culo…»
Ma Luca non lo ascolta e, ad un tratto, sento che lo spinge tutto dentro, per poi esplodere in una sborrata che mi inonda il culo. Lo sento svuotarsi dentro con un grido di puro piacere.
«ECCOMMI…SBORRO! Ora!»
Rimane immobile e poi si sfila. Io resto a guardarlo e, intanto, Pino si mette dietro di me e, un attimo dopo, sento che mi spinge dentro il suo cazzo che, data la maggior consistenza, mi apre ancor di più. Devo però prendere atto che, a causa della quantità di sborra che già è dentro il mio culo, l'altro scorre meglio. Me lo infila tutto dentro e, quando sento il suo corpo sbattere sul mio, provo un piacere sconvolgente.
Godo e lui comincia a pompare come un pazzo scatenato. Mi lima il culo con un ritmo molto veloce, mi fa impazzire, mentre Luca mi ha infilato il suo cazzo in bocca, ancora lordo della sua sborra e dei miei umori anali, ed io mi ritrovo a succhiarlo come se non ci fosse un domani. Godo e pure loro con me.
«huumummmm…sì, sfondami…sì.»
Lui non si risparmia e mi pompa sempre più forte.
«Sì...cazzo come sei stretto…. Mi fa impazzire il culo vergine…sì ti spacco tutto e poi ti sborro in gola…sì eccomi...sì ci sono quasi...ora…»
Luca si lascia succhiare fin quando non si rende conto che l’ho ripulito alla perfezione. Poi si sposta e lascia libera la mia bocca che ora urla tutto il piacere che sto provando.
«Sì…dai, scopami… cazzo, mi fai impazzire! Sì…sì, dai più forte…godo!»
Pino è al limite, gli sento imprimere un affondo e sborrare il primo schizzo nel culo, poi si sfila veloce e me lo presenta alla bocca. Lo infilo subito dentro e ricevo le altre due schizzate, direttamente in gola. Lo succhio mentre lui gode come un porco.
«Cazzo! Sborro! Bevi…così!»
Lo pulisco e lo lucido così bene, che lui, alla fine, ci scherza pure un po'.
«ACCIDENTI! A questo il cazzo piace da morire! Se non glielo sfilo, me lo divora!»
Mi distendo sfinito, mentre loro adesso mi segano il cazzo e lo succhiano. Io non sono ancora venuto e, intanto, anche Luca avverte i segni di una nuova erezione. Pino lo succhia e lo infila tutto in gola e Luca lo incita a farlo tornare duro, per scopare anche lui. Io mi sollevo e Pino mi fa mettere dietro di lui e mi invita a sfondargli il culo, mentre succhia Luca. Sputo un po' di saliva sul suo buco, appoggio la cappella e appena spingo si apre di suo. Glielo infilo tutto in un sol colpo e lui mostra subito di gradire.
«Sì, spingilo...cazzo, ti sento! ...dai, scopami…»
Nonostante mi sento ancora sconvolto dal piacere appena provato, lo afferro per i fianchi e mi metto a pomparlo a ritmo veloce. Mi piace la sensazione del mio cazzo che affonda in quel culo morbido e ben aperto. Gode e anche Pino gli spinge il cazzo, tornato di nuovo duro, tutto in gola.
«Succhialo che poi ti scopo pure io...cazzo, mi fa impazzire la tua bocca…sì…succhia…»
Lo sbatto con vigore e lui gode. Il suo cazzo è tornato durissimo, io mi abbasso un poco e glielo prendo in mano, mentre gli sfondo il culo a colpi di cazzo fino a sentirmi al limite. Lui se ne accorge e mi incita a sborrare sia nel culo che in bocca.
«Dai, sborra! ... Fammelo sentire anche in bocca…cazzo, sei stupendo! …Sì, dai… VIENI!»
Lo pompo ancora un po', poi esplodo dentro di lui che, toltosi il cazzo dal culo, se lo porta alla bocca e lo succhia divinamente.
«Eccomi… sborro! Succhiami…»
Ingoia tutto e succhia fin quando non ha spremuto anche l’ultima goccia. Mentre io me lo faccio succhiare, Luca si è messo dietro Pino, infilandogli il cazzo in culo con un solo affondo. Pino gode sia in bocca che in culo. Anche Luca lo pompa come un pazzo, si sega il cazzo ed io mi abbasso, glielo prendo in bocca e lo succhio. Pino impazzisce fra di noi che lo facciamo godere tantissimo.
«…HUHUMMMM…sì…mi fate impazzire…godo!»
Luca lo pompa di brutto e ben presto anche lui è pronto a godere. Pino afferra il cazzo con la mano, se lo sfila dal culo, lo porta alla bocca ed accoglie tutta la sborrata in gola. Luca gode come un maiale ed urla il suo piacere.
«Eccomi…sborro! ...bevi, TROIA!»
Mi sfilo da sotto e faccio in tempo a vederlo ingoiare la copiosa sborrata. Lui mi afferra la testa e mi bacia, facendomi sentire ancora il sapore della sborra che ha appena ingoiato. Dopo aver limonato un poco, Pino fa girare Luca e se lo incula con un solo affondo. Vedo la faccia di Luca che si contrae per un attimo in una smorfia di dolore, ma subito si trasforma in una maschera di piacere e io, dopo un attimo di indecisione, mi metto a succhiare il cazzo di Luca, mentre lui incomincia a godere sbattuto da Pino che, quando gli spinge il cazzo dentro, lo sfonda con gusto.
«Ti spacco anche il tuo culo...porco sfondato!»
Luca ci incita a farlo godere.
«Sì, da bravo, spaccami… e tu, succhia che ti voglio sborrare in gola… così, dai, più forte!»
Pino lo sbatte come una furia scatenata e ben presto raggiunge anche lui il culmine. Si svuota dentro quel culo più che dilatato, e poi lo estrae e ce lo fa succhiare ad entrambi.
«Sì, troie…leccatemi…sì, cazzo, mi fate morire…»
Poi, sfiniti, ci distendiamo al sole. Luca mi accarezza e mi parla dolcemente.
«Quando ti ho visto, ho avuto subito un'erezione. Mi succede sempre, quando mi trovo davanti un maschio che mi piace, e tu mi sei piaciuto subito. Pino è stato il mio primo cazzo. Mi ha fatto piacere sverginarti. Mi piacerebbe che questa nostra esperienza si tramutasse in una bella amicizia. Io sono sposato e anche lui, tu come sei messo?»
Li guardo e subito mi rendo conto che ho finalmente trovato quello che andavo cercando e ne rendo partecipi i miei nuovi amici.
Da allora sono passati tre anni e noi tre andiamo sempre a pesca insieme. A volte ci inventiamo una battuta di pesca al mare e ce ne andiamo il pomeriggio del sabato per tornare la domenica.
Ovvio che non andiamo a pesca, ma ci prendiamo una bella camera in un albergo e passiamo una notte di fuoco; poi, il giorno dopo, comperiamo del pesce e tutto questo va benissimo. Le nostre mogli sono contente, non sospettano nulla, e noi ce la spassiamo alla grande sempre in tre, solo noi tre.