Schiava inconsapevole
Quando ho conosciuto Claudia tra noi è scattata subito una affinità elettiva. Una donna così bella di far perdere la ragione a qualunque uomo. In lei qualcosa mi attraeva al di là del suo aspetto fisico. Claudia è sposata, l'ho conosciuta in pausa pranzo in un locale vicino al mio ufficio. Pranzava sola e il mio sguardo non riusciva a frenare la curiosità di spiare le sue cosce sotto il tavolo. Indossava un vestitino corto e ogni qual volta accavallava le sue lunghe leve, sentivo un fremito. E un forte desiderio di possederla. Con una scusa banale abbiamo iniziato a chicchierare fino al giorno in cui ci siamo dati appuntamento per pranzare insieme. Una donna elegante,molto intelligente, che mi attraeva smisuratamente.Nasce tra noi un feeling innaturale da subito. Fino a quando iniziamo a parlare delle nostre relazioni e dei nostri desideri celati. Le rivelo di essere un uomo dominante. Lei inizialmente ci sorride sopra. Non ha la minima idea di cosa significhi. Pensa solo al fatto che durante un raporto sessuale voglia primeggiare. Il giorno in cui riusciamo a darci un appuntamento vero, ceniamo insieme al ristorante. Lei si presenta con un vestito a fiori molto sexy. Metteva in risalto il suo seno, non grande, ma ben fatto. Ma la parte di lei che piu mi intrigava era il suo fondoschiena,cosi tondo e sodo. Quando il cameriere prende l'ordinazione, allungo la mano sulle sue ginocchia. Ormai c'era confidenza, e lei, abbassando lo sguardo quasi stupita ma accondiscendente, sorride timidamente.
"Imabarazzata?", le domando guardandola negli occhi.
"Un pochino, ma mi hai piacevolmente sorpresa",risponde.
Mi avvicino a lei e le sussurro: "Vai nel bagno e levati le mutandine, se le indossi."
Mi guarda stupita. Arrossisce. E senza dire alcuna parola, si dirige verso il bagno. RItorna con il pugno chiuso e sfriorandomi la gamba sotto il tavolo, cerca la mia mano, mettendoci dentro i suoi slip.
"Per te".
Le metto in tasca, guardandola sornione. La mia mano scivola sulle sue cosce, e senza dirle una parola,la navigo fino a sfiorare le sue intimità. Sussultà. E' stranita ma molto eccitata. Almeno quanto me. Ceniamo studiandoci e quando abbiamo terminato ci dirigiamo alla macchina. Ci guardiamo e ci baciamo. Torniamo a guardarci e mentre lei non distoglie i suoi occhi dai miei, le prendo la mano e la poso sul mio pene duro. Lei lo stringie, emettendo quasi un lamento. Mi slaccio veocemente i pantaloni e afferrando la sua testa la porto verso la mia asta dura.
"Succhia"
Lo prende in bocca senza dire nulla. Gielo spingo in gola. Le manca il respiro. Si allontana per prendere fiato.
"Succhia puttana".
Mi guarda e dilata gli occhi e ritorna a prenderlo in bocca. La mia mano le scopre le cosce e senza riguardo,le infilo in dito tra le cosce. E' bagnatissima.
Le prendo la testa e le scopo la bocca come fosse una fica. Lei si lascia fare,vuole solo soddisfarmi.
Abbasso lo schienale e le dico di venire sopra di me. E quando la mia cappella inizia a strusciarsi sul suo culo,immagino capisca ciò che voglio e ciò che le spetta. Non si nega. Ma ha paura. La insalivo, iniziando a penetrarla con un dito per poi, spingerglielo dentro lentamente.
"Non sono una puttana", mi dice con un'espressione divertita.
"No non lo sei, lo so. Ma da oggi sarai la mia di puttana"
Mi abbraccia e inizia a muoversi. La sculaccio forte.
Ansima.
Le prendo il viso tra le mani e le sputo in bocca iniziando a muovermi sempre piu forte dentro di lei.
Le vengo dentro. E quando lei ritorna a sedere, le afferro nuovamente il viso e le dico:" ora puliscilo bene".
Lo fa senza batter ciglio.
"Cosi va bene padrone?"
Quell'espressione mi eccita.
Ci siamo capiti senza bisogno di parole.
"Cosi va bene".
Mi rivesto e la bacio nel modo piu dolce che conosco. La stringo forte e mi sento il cuore pieno in affanno. L'accompagno a casa. Prima di scendere ci guardiamo negli occhi senza dirci nulla. Poi,prima di andarsene,lei mi dice: "A domani padrone"
"A domani"