La figlia della professoressa

Ricordo con piacere i miei anni alle scuole superiori. I miei ormoni andavano a 
mille all'ora e le occasioni per sfogare i miei desideri non mancavano. Avevo un 
solo ed unico pensiero fisso: le ragazze.
Avevo la fortuna di frequentare una scuola a maggioranza femminile, dove eravamo 
poche decine di ragazzi fra migliaia di ragazze. Un paradiso.
Avvertivo ogni giorno la fibrillazione e l'eccitazione adolescenziale che si
respirava in quella scuola. Gli aneddoti sui momenti eccitanti che ho vissuto 
sono decine. Ve ne voglio intanto raccontare uno.

Avevamo una professoressa di inglese molto piacente e che amava far vedere
quanto era bella e sexy: bionda, con un bel paio di gambe e un seno importante.
Sembrava la sosia di Mara Venier, per questo era molto corteggiata da tutti i 
professori, lei ne andava orgogliosa e non faceva niente per nasconderlo.
Io ero uno dei fortunati che aveva preso in simpatia e parlava spesso con me
facendomi complimenti anche abbastanza espliciti. Io ero timido e spesso non
coglievo i doppi sensi che erano nelle sue frasi.
La differenza d'età e il fatto che fosse la nostra professoressa in qualche modo
la frenava da esporsi in modo esplicito con un suo studente e per giunta 
minorenne. Sapevamo per certo che con i colleghi non si frenava affatto, si era
scopata almeno due professori della scuola.
La prof aveva una figlia mia coetanea e pensò bene di presentarmi a lei
perché convinta che potessi essere perfetto come suo fidanzatino. Col senno di poi
ho capito che era un modo per incontrarmi anche fuori dall'orario scolastico.

Un giorno dopo l'orario di lezione mi disse se avrei avuto piacere di conoscere
sua figlia. Io accettai , anche perché la figlia era davvero carina, una biondina,
occhi azzurri culetto magnifico. L'avevo già vista fuori dalla scuola.
Mi disse l'indirizzo di casa sua e di andare verso le quattro del pomeriggio.

Io andai al loro indirizzo molto emozionato e imbarazzato, però ero anche felice 
di conoscere Emma, così si chiamava. Mi piaceva molto.
La prof mi accolse e fece gli onori di casa, chiamò la figlia e ci presentammo, lei
era davvero uno splendore: shorts , canottiera bianca senza reggiseno da cui si 
intravedevano i capezzoli di una bella terza rotonda e perfetta. Davanti a una 
bibita in cucina parlammo tutti e tre della scuola, delle nostre passioni, di musica.
Fu piacevole e divertente. Dopo quasi un'ora la prof ci esortò ad andare a 
prenderci un gelato alla gelateria vicino casa e così uscimmo. Lei era magnifica,
sempre sorridente e già a suo agio con me. Dopo il gelato camminammo un po',
ci avvicinammo poco a poco e dopo una mezz'ora eravamo già mano nella mano.
Io timidissimo ero sorpreso e felice. Ci fermammo al parco su una panchina, le
raccontai di me mentre mi guardava negli occhi, sempre più vicini finì che ci 
baciammo con intensità inaspettata. Mi mise la lingua in bocca per un bacio 
appassionato. Limonammo per buoni dieci minuti, si lasciò palpare le tette, mi fermò
gentilmente quando le misi la mano sulla fichetta: "Questa la prossima volta" mi disse.
Si era fatto tardi, tornammo a casa, salutai lei e la prof, ringraziai e tornai a casa
felice ed esaltato. Fu d'obbligo una sega per scaricare la tensione e l'eccitazione.

Nei giorni seguenti ci incontrammo ancora, limonavamo di brutto ma non ci fu mai 
occasione di andare oltre. Io allora ero abbastanza inesperto e non volli affrettare i 
tempi. La prof mi chiese come andava con Emma e io non potei che ringraziarla di 
avermela fatta conoscere, tessendone le lodi in modo sincero.

Un pomeriggio, mentre ero a casa, ricevetti un sms da Emma che mi invitava a casa sua 
da lì a un'ora. Mi preparai e andai da lei. Arrivato a casa sua entro e trovo la mia
prof che mi dice "Emma non c'è, è andata all'allenamento di pallavolo". Fui sorpreso
e le dissi che mi aveva scritto per venire da lei. "Ho inviato io il messaggio" disse
la prof "volevo incontrarti da solo". Mi preoccupai. "Voglio solo capire se tu puoi 
essere quello giusto per mia figlia". Detto così si avvicinò e mi mise la mano sul
pacco. Io ero sotto shock ma il mio cazzo si svegliò immediatamente, lei era una bella
donna e spesso mi ero segato pensandola nuda. Mi baciò intensamente con la lingua e io
ricambiai. Mi accompagnò in camera, si spogliò completamente davanti a me, mi aprì i 
pantaloni e si accucciò a prendermelo in bocca. La sua bocca vellutata succhiava il mio 
uccello turgido, la lingua roteava intorno alla cappella, lo leccava tutto fino alle palle
per poi riprenderselo in gola, mi stava facendo impazzire. Aumentò il ritmo succhiandolo
sempre più forte e prendendolo tutto in gola. Arrivato al culmine del godimento non riuscii
nemmeno ad avvertirla che stavo per sborrare e le scaricai tutto il mio seme in gola. Lei
non fece una piega e ingoiò senza indugio. Io ero sconvolto, avevo sborrato in bocca alla
mia prof, non potevo crederci. Lei sorridendo mi fece capire che andava tutto bene, si 
sdraiò sul letto e aprì le sue gambe rivelando una fica glabra ma meravigliosa. "Vieni qui,
ora tocca a te, leccamela" mi disse. Mi avvicinai alla sua fica, iniziai a baciarla tutta,
prima le grandi labbra e poi il clitoride. Lei mugolava di piacere. Mi concentrai sul suo
clitoride gonfio e pulsante, lei si muoveva incontro alla mia lingua. La leccavo come non 
avevo mai fatto; in realtà forse era il mio primo vero daty, in passato le ragazze con cui
ero stato al massimo se la facevano baciare un po'. Lei mi incitava a leccarla sempre più in
profondità, io la leccai dentro come se stessi scopandola con la lingua. Lei mi prese la 
testa con le mani dicendomi di continuare così e strusciando la sua fica sulla mia lingua.
Esplose di piacere con un grido, mi tirò su e mi baciò avidamente leccando i suoi umori
dalle mie labbra. Il mio cazzo era di nuovo duro, mentre le nostre lingue si intrecciavano
lei si inarcò per prendere tutto il mio cazzo dentro la sua fica fradicia.
Entrai facilmente dentro di lei e inizia a scoparla spingendo sempre più forte. Lei mi
incitava dicendomi di scoparla come una troia, che era la mia cagna e dovevo darle il mio
uccello fino in fondo, i suoi gridolini e siii di godimento mi mandavano al settimo cielo.
"sbattimi, scopami, sììì sei il mio toro sento il tuo cazzo dentro di me" così mi esortava
a continuare, io dopo qualche minuto non resistetti più e le dissi che stavo per venire,
lei si sfilò e accolse tutto il mio sperma sulla sua pancia. Io sconvolto mi sdraiai come se 
fossi dentro un sogno, lei con le dita toccava la mia sborra e la portava alla bocca fino a 
mangiarsela tutta. Non potevo credere che la prof fosse una troia di tale livello. Ero inesperto
e negli anni mi sono reso conto di quanto fosse maiala e le piacesse l'uccello.
"mi sembra che per avere 18 anni da poco te la cavi piuttosto bene nel sesso, mi hai fatto godere
e penso che tu possa essere altrettanto bravo con mia figlia" così mi disse e aggiunse "fino ad
oggi non ha trovato fidanzatini che l'abbiano scopata bene, per questo volevo capire se tu
potevi essere in grado" che mamma premurosa e troia. Me ne tornai a casa sconvolto e con le gambe
tremanti.

Una mattina dopo lezione la prof si avvicinò e mi disse "oggi pomeriggio farò in modo di lasciarvi
soli in casa, preparati". Andai da Emma verso le tre e mezzo e infatti mi disse che sua mamma non
c'era. Andammo in camera ad ascoltare un po' di musica, parlare e iniziammo a baciarci. Pian piano 
ci spogliammo mentre ci masturbavamo a vicenda. Sentivo la sua fichetta umida aprirsi alle mia dita.
Scesi a baciarle il collo, i seni e i suoi capezzoli di marmo, la sua pancia e il monte di Venere.
Lei aprì le sue gambe e mi offrì la sua fica come un pasto. Mi ci immersi e la baciai: era perfetta,
le sue labbra impercettibili si aprivano su un'ostrica meravigliosa, il cui clitoride era la perla
più rara. La mia lingua si mosse fra le labbra, sentii la dolcezza dei suoi umori, le saggiavo il
clitoride leccandolo e succhiandolo. Lei arrossì dalla testa al petto, godeva e si contorceva, i suoi 
mugolii leggeri e il sospiro mi stavano eccitando da morire. Emetteva dei sììì dolci e sofferenti.
Dopo diversi minuto iniziò a strusciare la sua fica su è giù spingendo fort sulla mia lingua, aumentò
il ritmo fino ad arrivare al godimento bloccandosi, tremando e gridando. La mia bocca era fradicia 
del suo succo e della mia saliva. Ci baciammo a lungo, poi lei scese a prendermelo in bocca. Lo baciò
delicatamente, lo leccò e prese in bocca la cappella succhiandola come un lecca-lecca. Giocava con la 
lingua sul mio frenulo, mi faceva tremare dalle dita dei piedi fino alla schiena. Poi iniziò a
succhiare su e giù per farmelo venire duro, sempre più duro fino a che non la fermai per non venire.
Salì su di me, lo prese e se lo infilò nella fica bagnata. Entrarle dentro fu meraviglioso, così 
stretta e sensibile. Pan piano lo prese tutto e aumentò il ritmo della cavalcata mentre le stringevo i
meravigliosi seni con le mie mani. Non avevo messo il preservativo, glielo dissi e mi rispose che le
piaceva sentirlo senza. Muoveva il bacino per sentirlo in profondità e se la stava godendo così come
me. "dammelo, fammelo sentire tutto dentro" mi incitava, io aumentai il ritmo da sotto fino a che non
decise di alzarsi e mettersi sotto di me. "fottimi, dai, sono la tua troietta" era in preda ad una forte
eccitazione, la ragazza tranquilla e romantica si stava trasformando in una zoccola da strada. Dentro
di me pensai alla stessa trasformazione della mamma di qualche giorno prima. La scopai forte a missionario
fino al raggiungimento dell'orgasmo che arrivò potente e le inondai i seni di sborra. Ci sdraiammo sudati 
e soddisfatti baciandoci in modo romantico. Fino a quel momento era stata la scopata più intensa della
mia vita.

Iniziarono così settimane di sesso romantico e intenso con Emma che qualche volta diventò sesso sfrenato; 
sapeva essere dolce e romantica così come porca e assatanata. Le piaceva farlo al cinema, al buio si 
accucciava davanti a me, me lo succhiava fino a farmi venire nella sua bocca e ingoiava tutto. Era la 
situazione che preferiva, mi confessò. Io ero continuamente eccitato dal suo atteggiamento, quasi in trance
ogni volta che la incontravo. Passavo ore a leccarle la fica sul suo letto nei pomeriggi solitari.

Un giorno, tardo pomeriggio, eravamo in camera di Emma sul suo letto. Io avevo i pantaloni abbassati e lei
era nuda in mezzo alle mie gambe e mi stava facendo un meraviglioso pompino da parecchi minuti. Mi portava
vicino all'orgasmo e si fermava, poi ancora quasi al culmine e si fermava. Mi stava facendo impazzire, eravamo
totalmente immersi in questo gioco sessuale che non ci siamo accorti che sua mamma era tornata e ci stava 
spiando dalla porta socchiusa. Non ci rendemmo conto che era entrata e si era spogliata toccandosi la fica
mentre si avvicinava al letto. Quando mi sfiorò la spalla con la mano mi girai e mi bloccai sotto shock quasi
pronto a rivestirmi fulmineo. Lei mi bloccò facendomi segno di stare fermo e zitto. Prese la mia mano e se 
la mise sulla fica. Le mie dita sentirono subito che era umida di godimento. Emma aveva visto tutto questo ma 
non sembrava né turbata né stupita, continuava a succhiarmi senza sosta. La prof si avvicinò al mio cazzo 
e iniziò a leccarlo insieme a Emma. Mamma e figlia mi stavano spompinando in maniera incredibile. Ero talmente
eccitato che non sapevo cosa pensare. Erano entrambe nude, la prof si mise con la sua fregna davanti alla mia 
faccia e disse "Leccamela". Così feci. Mi dedicai alla sua vulva umida, leccavo le grandi labbra, il clitoride,
lei mugolava, mi leccava la cappella mentre Emma le palle e mi stava infilando un ditino nel culo per un piacevole
massaggio. Anche io mentre leccavo la prof sempre più forte le infilai il pollice nel culo facendola sussultare.
Era eccitatissima, si spostò, fece salire Emma mettendola seduta sulla mia faccia, prese il mio cazzo turgido
e si impalò prendendolo fino in fondo. I loro gridolini di godimento mi stavano quasi per far venire, feci sforzi
incredibili per non sborrare. Emma stava venendo e sbrodolava sulla mia faccia i suoi umori. Ero succube dei
loro desideri. La prof cavalcava sempre più forte toccandosi i seni e abbracciando sua figlia. "non venire,
voglio che sborri dentro Emma". Io non capivo più niente, la mia faccia era fra le gambe di Emma che stava 
godendo tremando tutta. Si alzarono entrambe, Emma infilò il mio membro dentro la sua fica fradicia, la prof
iniziò a baciarmi con passione mentre la sditalinavo. Dopo qualche minuto ero stremato e sborrai dentro Emma.
Mi rilassai sconvolto. La prof scappò in bagno, Emma si sdraiò sopra di me baciandomi in silenzio. Non aveva
detto una parola.
Nei giorni successivi capii che la prof era una vera ninfomane e stava trascinando in questo vortice anche Emma.
Promisi a Emma che se fosse successo ancora di scopare sua mamma lo avrei fatto solo insieme a lei, vidi che
era preoccupata che sua mamma volesse me da solo. Una gelosia che apprezzai ma al tempo stesso compresi che
Emma non avrebbe saputo interrompere questa perversione della mamma.
La nostra relazione durò quasi cinque anni belli e intensi, le occasioni di farlo in tre furono molte e 
piacevoli. Poi, come spesso accade, le incomprensioni sugli obiettivi della vita ci allontanarono e andammo
ognuno per la nostra strada con la consapevolezza di aver vissuto momenti intensi di passione che sempre 
ricorderemo.