Una sveltina
Vi racconto questa avventura che mi è capitata in vacanza.
Aereo per la Grecia, mi trovo al Check in a Roma dietro a quattro ragazze in short e canottiera.
Giovani, sode e decisamente fiche. Una, bassina, mora con due begli occhi verdi, ha una canottiera fucsia
e scarpe aperte. Mi soffermo ad ammirare i suoi piedini splendidi e le gambe tornite. Sono immerso nei miei pensieri ma a un certo punto vedo che lei si è accorta di come la sto ammirando. Facciamo le operazioni di imbarco e le perdo di vista.
Saliamo sull'aereo un paio di ore dopo e guarda caso le ragazze sono nella mia stessa fila. Tre si mettono sui
sedili della parte destra, io sono a sinistra accanto al finestrino e guarda chi si mette al mio fianco? Lei,
la moretta sexy, discute con le amiche perché vuole stare vicino al corridoio e si siede accanto a me. Io mi rilasso
ad occhi chiusi quasi dormendo e sento che i nostri avambracci si toccano; lei è piuttosto tesa per il decollo e allora io le dico di stare tranquilla, non c'è nessuna pericolo, mi ringrazia sorridendo e mi tocca il braccio con l'altra mano.
Ci presentiamo e parliamo di dove andremo in Grecia: saranno posti diversi e abbastanza lontani. "Che peccato" dice lei. Io le sorrido e dico "allora dobbiamo fare in fretta". "A fare che?" risponde lei. "a conoscerci bene" aggiungo. Lei ride e mi tocca la coscia. Nei minuti dopo io mi assopisco e lei pure, ma sento che si è appoggiata alla mia spalla. Io le carezzo la mano e lei mi stringe un dito. Avvertiamo entrambi una strana sensazione. Atterriamo tre ore dopo e siamo stati a "contatto" per tutto il tempo. Mentre usciamo io le dico "non sparire". Lei sorride e scappa con le amiche.
Ci ritroviamo al ritiro bagagli. Lei mi guarda e io pure; non riesco a staccarle gli occhi di dosso. In attesa dei bagagli la guardo, faccio un leggero cenno con la testa e le faccio vedere che mi dirigo verso il bagno. Lei dice alle amiche che deve andare in bagno e mi segue, io vedo che lo fa.
Aspetto sull'ingresso dei bagni uomini, lei arriva e mi guarda con fare interrogativo. Le dico "seguimi". Nel bagno in quel momento non c'è nessuno. Entro veloce dentro uno e lei entra con me. Non c'è bisogno di parole, mi giro e la bacio con trasporto. Le nostre lingue si intrecciano e si assaggiano. Le sue labbra sono morbide e profumate. Le palpo il culo e le infilo una mano dentro gli short da dietro cercando la sua passerina. Lei geme e le sue gambe tremano mentre mi palpa il pacco. Mi apre la zip dei pantaloncini, si accuccia e me lo prende in bocca fino in fondo. Inizia a farmi un pompino magnifico, lo lecca, ci sputa sopra e lo bacia, gioca con la mia cappella e me lo fa venire duro in due minuti. La faccio alzare, la bacio intensamente ancora un po', le abbasso gli shorts e con l'uccello duro le accarezzo la fica glabra.
"Scopami" mi sussurra, si gira, abbassa gli slip e si infila il mio membro nella fichetta già umida. La scopo così a pecora, lei con un ginocchio sul cesso mentre con le mani le palpo i seni e le stringo i capezzoli. "bravo, fammi sentire la tua verga dura" mi incita a scoparla sempre più forte. Sta godendo, sento il rumore del cazzo che penetra la sua fica stretta e bagnata, mi eccito ancora di più. Ci baciamo e lecchiamo la faccia, siamo eccitatissimi e il ritmo aumenta sempre di più. Lei si muove a ritmo per sentirlo sempre più dentro. Mugola e gode mentre il mio pollice le entra nel buco del culo.
"Voglio bere la tua sborra" dice. Questa frase mi porta al massimo dell'eccitazione, non resisto più, le sfilo il cazzo, la faccio accucciare e le scarico tutta la mia sborra nella sua bocca meravigliosa. Lei sorride e inghiotte tutto. Si alza, mi bacia ancora in modo appassionato, sento il sapore del mio seme nella sua bocca. "E' stato magnifico" mi dice, "assolutamente, sei splendida" rispondo. Ci rivestiamo, lei esce velocissima dal bagno degli uomini senza che nessuno la veda. Sono passati meno di dieci minuti da quando siamo entrati. Ci ritroviamo vicini al ritiro bagagli, il suo arriva prima del mio, mi saluta e mi butta un bacio. Non ho fatto nemmeno in tempo a chiederle il numero di telefono. Una sveltina indimenticabile.