In mezzo al mare (racconto reale con i nomi di fantasia)

Nel piccolo porto turistico siamo in tre a salire sulla pilotina del nostro amico Mario. E' piena estate e mia moglie Anna veste molto leggera, sotto il prendisole semi trasparente si indovinano le slip del costume ma sopratutto l'assenza di reggiseno e non ostante i quasi cinquant'anni può permetterselo. Appena a duecento metri da riva siamo tutti nudi e la signora si distende sull'asciugamano posto a coprire la piccola tolda in prua. Io e Mario scambiamo poche parole poi lui mi lascia il timone e si accomoda con qualche difficoltà a fianco di Anna lasciandomi al timone. C'è molta confidenza fra noi, ormai ci frequentiamo da tempo e la signora stà volentieri nuda vicino all'amico che ora inizia ad accarezzarla lentamente sui seni e sul ventre. Appena la mano si poggia sul pube la donna apre un poco le lunghe gambe ( è alta 1,75), posa una caviglia sulla battagliola esponendosi in tutto il suo erotismo; un invito muto che l'amico non si fa ripetere: la fessura della figa ben depilata viene esplorata ancora una volta da un contatto sempre più spinto che titilla la clitoride per infilare uno e due dita nel profondo del sesso. Questi sono preliminari più volte vissuti ma sempre portatori di piacere tanto è vero che mia moglie socchiude gli occhi quasi sospirando al contatto. Resta ferma a farsi toccare ovunque, anche quando Mario si accovaccia fra le sue cosce iniziando a usare la lingua al posto delle mani. Come di consueto indugia a lungo assaporando la femmina. Intanto il mare calmo è testimone della mia erezione da spettatore. Vedo la situazione trasformarsi in un caldo amplesso con mia moglie a stringere con le caviglie le reni dell'amante mentre questi le appoggia l'arnese contro la figa e subito infila il pene tutto dentro. Lui ha un membro più sottile del mio però almeno tre dita più lungo, io sono un normodotato e la signora ha sempre apprezzato la sensazione che le da un pene diverso. Dalla mia posizione vedo poco ma conosco il modo di agire dei due quando si uniscono con il maschio che parte muovendosi velocemente dentro la vagina per rallentare e godersi il piacere di sfilare quasi del tutto il cazzo, fino a scoprire parte del glande, per subito rientrare nel caldo umido di quella figa vogliosa. Con sapienza prolungano la scopata fermandosi un attimo quando il rischio di venire prima di quanto desiderato si fa troppo grande. Naturalmente la foia di entrambi alla fine prende il sopravvento, Mario adesso chiava la signora con decisione, lo vedo irrigidirsi mentre mia moglie lo stringe più forte, ancora uno o due colpi ed eccolo uscire dal buchino caldo con le ultime gocce che stillano sul monte di venere . Anna resta a gambe aperte per lasciarci ammirare la figa dalla quale cola un rivolo color avorio e mi sorride serena.