è uscita con il suo bull.
Mi chiamo Luciano, ho 49 anni, di media statura, capelli corti tendenti al bianco, un po’ in sovrappeso ed ho un cazzetto davvero corto, appena 12 cm in piena erezione. Sebbene queste mie carenze o qualità poco avvenenti, sono sposato da 25 anni con Valeria, una strafiga alta, bionda, occhi chiari, un seno pieno ed armonioso di una quarta piena, un bel paio di cosce lunghe che culminano in un culo molto prominente, che attira lo sguardo di tanti maschi. È proprio questo il mio problema, anzi, croce e delizia allo stesso tempo. Si, lo ammetto, sono un gran cornuto! Tempo addietro, mi son reso conto che una donna come Valeria, non poteva accontentarsi di un cazzo piccolo come il mio ed anche poco resistente. Ne abbiamo parlato pacatamente e lei non ha fatto altro che confermare l'amore che provava per me.
«Amore, io sto bene con te! Ti amo, sei un uomo meraviglioso, che mi ha sempre reso felice e contenta. Sei gentile, premuroso, dolce, affettuoso, mi copri di regali in continuazione, perché dovrei servirmi di un altro maschio? Il sesso? Pazienza! Anche sotto questo aspetto, mi hai sempre fatto godere, anche se non in maniera sconvolgente, ma va bene lo stesso: ne sono contenta.»
Purtroppo ero io a non esser contento. Avrei voluto che si divertisse e fosse appagata da un vero cazzo, che la riempisse tutta! Solo l’idea di lei tra le braccia di un altro, mi provocava un'erezione tale da farmi male! Era questa la vera ragione per cui la esortavo a tradirmi.
«Amore, non posso non riconoscere quanto mi renda felice il tuo ribadire di amarmi, che ti sta bene il rapporto che hai con me, ma io ti vorrei vedere appagata anche dal punto di vista sessuale. È chiaro che, con la mia scarsa dotazione, non posso soddisfarti come meriterebbe una bella donna dotata di una prorompente sensualità come la tua. Mi accorgo, sai, dei maschi che ti guardano con desiderio, cupidigia. Tu, amore, susciti l'irresistibile desiderio di possederti, di esser scopata per bene ed a lungo, per questo motivo vorrei raggiungere un accordo con te: puoi chiavare con chi vuoi, ma dovrai permettermi di assistere ai tuoi incontri di sesso o, se proprio non dovesse esser possibile, raccontarmi cos'è avvenuto nei minimi dettagli tra te ed il tuo amante. È questo tutto ciò che ti chiedo!»
Alla fine, son riuscito a convincere la mia Valeria. Iniziò a farsi chiavare da alcuni maschi che la intrigavano particolarmente e, per sentirsi sicura, li faceva venire in casa, dove io, nascosto giù nella tavernetta, assistevo alla monta attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso, dotate di audio: quelle immagini mi stimolavano al punto da farmi segare con tutto l'ardore possibile. Era sconvolgente sentir come me la trattavano da troia e lei che ne godeva alla grande.
«Dai, puttana, succhiami il cazzo! Sei una troia! Vacca, mettiti in ginocchio, che ti sfondo il culo!»
E lei godeva. Finalmente vedevo la mia Valeria soddisfatta e riempita di sborra in ogni buco. È stato proprio in occasione di uno di questi incontri, che un bull, dopo averla montata e riempita, le ha impartito un ordine ben preciso.
«Adesso, resta così! Devi rimaner piena, senza pulirti e, quando torna quel cornuto di tuo marito, devi fargli leccare tutta la mia sborra!»
Al solo immaginare ciò che lui le aveva ordinato, mi ha fatto sborrare senza toccarmi. Appena lui se n'è andato, son corso in camera ed ho trovato la mia Valeria esattamente come lui l'aveva lasciata: distesa sul letto abusata e distrutta dal tanto piacere, ma soprattutto riempita, in ogni buco, da quelle sue generose sborrate. Ho leccato tutto, come un pazzo! Mentre mi dedicavo a ripulire i suoi buchi, la mia dolce mogliettina mi teneva il cazzo in mano e mi dichiarava quanto godesse a sentire la mia lingua che rimuoveva tutta la sborra di cui era piena.
«Mio adorato cornuto, sei contento? Ti è piaciuto come questo toro mi ha chiavato? Dai, leccami tutta! Pulisci questa mia fighetta riempita dalla sua crema! Bravo, così Continua, che adesso farò sborrare anche te!»
Mi segava lentamente e, dal mio cazzetto, partivano schizzi in continuazione.
«Che bravo, il mio cornutello! Guarda come schizzi, mentre lecchi la crema di un vero maschio che mi ha montato come una gran vacca!»
Le sensazioni che provavo erano da impazzire. L'eccitazione si prolungava per giorni, spronandomi a segare per almeno due o tre volte al giorno. Ormai non la scopavo più. Aspettavo solo che il toro di turno la riempisse per poi leccarla e segarmi come un pazzo. Poi è apparso Max e con lui le cose sono radicalmente cambiate. Quando è venuto a scoparla, la prima volta a casa, io non ero presente e, al ritorno, quando ho visionato i filmati delle telecamere, ho capito che Valeria aveva trovato un maschio che le provocava sensazioni da sballo. Alto, massiccio, imponente, dominante e con un cazzo fuori dal comune. Lungo ben oltre i venti centimetri, dotato di una grossa cappella dello spessore decisamente notevole. Si potrebbe dire che, come diametro, si avvicinava molto ad una lattina di birra. Quando lo ha sfoderato dai pantaloni e l'ha mostrato agli occhi stupiti di Valeria, ho notato subito di quanto fosse rimasta meravigliata, facendomi capire che questo sarebbe stato quello che l'avrebbe definitivamente soddisfatta sotto tutti i punti di vista. Di sicuro mia moglie lo aveva stimato come suo bull personale. Fin da subito, lui ha preteso che lei glielo prendesse in bocca e, nonostante provasse ripetuti conati di vomito a causa di quelle dimensioni innaturali, alla fine Valeria è riuscita a ingoiare più di tre quarti di quel mostro di carne. Poi lui l'ha messa in ginocchio a pecora e, lentamente, l'ha penetrata, reggendola ben ferma per i fianchi, fin quando non è arrivato a toccare le splendide chiappe di mia moglie. Valeria ha urlato di dolore e piacere nello stesso tempo.
«Piano, Max, che mi spacchi! Sei immenso! Mi stai sverginando di nuovo! È bellissimo! Scopami forte! Che toro meraviglioso!»
La scopava con colpi fortissimi, devastanti, e lei ha preso a godere urlando il suo piacere in continuazione. Le è venuto dentro e, quando glielo ha sfilato, ho visto che la fica di mia moglie era ridotta ad una voragine; ma non si è limitato solo a quello: ha preteso che lo prendesse di nuovo in bocca allo scopo di farlo irrigidire perché voleva farle anche il culo. Vi ha provveduto con estrema perizia,
facendola urlare di dolore prima e di piacere dopo. È stato qualcosa di incredibile vedere con quanto spirito di sopportazione, e totale devozione, Valeria si sia sottomessa a quel maschio che l'ha dilatata al massimo, sebbene lei non fosse nuova a quel tipo di penetrazione. Quando lei me ne ha parlato, al mio rientro a sera, nonostante fosse letteralmente devastata da quella monta sconvolgente, vedevo nei suoi occhi la contentezza di aver finalmente trovato un maschio capace di farla impazzire. Dentro di me, ho provato il terrore di aver perso per sempre mia moglie.
«Amore, è un toro fantastico! Mi ha posseduto e dominato in continuazione! Puoi verificare visivamente come mi ha ridotto ogni buco ed appurare anche quanta crema hai da leccare!»
Ho raccolto e leccato veramente tanta crema, molta di più di quella che gliene avevano lasciata altri maschi, prima di lui.
«Amore, son felice per te che hai trovato, finalmente, un maschio che ti faccia impazzire. Io ne sono infinitamente felice, ma, nello stesso tempo, tempo che potresti innamorarti di lui ed abbandonare me, povero cornuto, da solo e per sempre.»
La sua reazione è stata istantanea e decisa.
«Luciano, non scherzare! Togliti dalla testa che io possa lasciare un meraviglioso cornuto come te! Ma dico: stai scherzando? Con te sono la tua regina, la troia che ti provoca tanto piacere mentre si fa sbattere da altri e poi, una volta piena, si rivolge a te, per farsi ripulire, mentre per lui sarei solo una delle tante, che lui monta e basta! No assolutamente no! E' vero che lo voglio, ma come toro, lo adoro come maschio, mi fai impazzire quando mi sfonda e son felice che mi riempie, nella prospettiva che, dopo, anche tu avrai il tuo piacere nel venire a leccarmi; per tutto questo, non commetterei mai l'errore di abbandonare un uomo come te, che mi ama, mi adora, per diventar come tante altre femmine insignificanti, come potrei diventare per lui.»
Non potete immaginare quanta emozione mi abbia dato sentir quelle sue parole, per cui, tranquillizzato, ho continuato a leccare e pulire i suoi buchi, ripieni allo stremo della crema di Max.
Una settimana dopo, lui ha chiesto a mia moglie di incontrarsi fuori e, per la prima volta, Valeria è uscita con il suo bull.
È stata una sorpresa per me, quando, tornato a casa, ho trovato un suo biglietto con cui mi informava che sarebbe andata a cena con lui e che avrei dovuto aspettare pazientemente il suo ritorno, perché mi avrebbe fatto impazzire a modo suo.
Quando, verso l’una di notte, l'ho sentita rientrare, ero psicologicamente ridotto in uno stato pietoso! Mi ero segato tutta la serata, senza mai venire, fermandomi sempre un attimo prima di sborrare, perché volevo che la mia Valeria mi trovasse così, pieno, pronto ad esplodere, nel sentire il racconto di come avesse trascorso la sera con Max.
«Ciao, amore; sei sveglio?»
«Ciao, sì, certo; ti stavo aspettando. Tutto bene?»
«Sì, sì, vado in bagno, mi spoglio e ti raggiungo.»
«Ok, dai, amore, ti aspetto.»
Sotto le coperte mi son sfiorato l'uccello durissimo. Era dalle 20:00, più o meno, che ero in quello stato. Prima sul divano, con una lettura stuzzicante, e poi a letto, completamente nudo, a fantasticare. Adesso era oltre l’una di notte. Ho sentito la porta del bagno aprirsi e richiudersi.
«Eccomi, amore.»
Si è sfilata le mutandine nell'oscurità della camera, rischiarata dalla sola luce della luna, che filtrava dalla finestra aperta e, completamente nuda, si è infilata sotto le coperte. Mi ha poggiato una mano sul petto, mi ha baciato a stampo sulla bocca; si è fermata per un attimo, guardandomi negli occhi dicendo: “ciao amore” e, questa volta mi ha cacciato la lingua in bocca, prendendo a limonarmi. L’ho ringraziata.
«Umhnmm, cazzo, come baci, amore! Mi fai impazzire!»
Il suo corpo, caldo e morbido, era letteralmente spalmato sul mio. Poi, ha fatto in modo che una gamba mi sfiorasse il cazzo. Ho sentito il suo ventre caldo appoggiarsi sul fianco della mia gamba. Ho cominciato anch'io a slinguarla, mangiandole lingua e labbra. Lei era sulla mia sinistra, china su di me, io sdraiato supino. Ho alzato il braccio destro e le ho poggiato una mano dietro la nuca, per slinguarla meglio. Ho sentito la sua bocca calda sulla mia, la sua saliva che invadeva la mia bocca con un sapore di vino misto a qualcosa di salato, amaro. Un brivido è partito dal cervello ed ha raggiunto il cazzo durissimo, sotto le coperte. Mi sono staccato e l’ho guardata.
«Allora? Com'è andata?»
«Bene, amore! Anzi, benissimo; sei curioso?»
«Non lo vedi? Secondo te, sarò curioso?»
«Non so, tesoro, dimmelo tu. Sei davvero curioso? Ummmhuumm… vediamo un po', fammi sentire… oooh… ma...ummhuunnmm…come ce l'hai duro, amore?»
Ha detto cosi, mentre con la mano, scendendo dal petto lungo l'addome, è andata a tastare l'asta davvero durissima. Poi ha continuato a tenermi sulle spine.
«Sei curioso, ma hai anche voglia, amore mio, ummh, senti qui, sembra voglia esplodere da un momento all’altro!»
«Certo che ho voglia, è da quando sei uscita che ho voglia; non resisto più: il cazzo mi scoppia.»
«Vuoi che ti faccia godere, amore? Vuoi che te lo meni un po’, e…»
Ero impaziente!
«Voglio che mi racconti! Dai, racconta: cosa hai fatto? Voglio sapere tutto!»
Lei si divertiva a torturarmi psicologicamente.
«Cos'ho fatto, io? Un aperitivo e poi a cena.»
Ero ansioso da morire!
«Oh, davvero? E cos'ha fatto lui? Dai, cosa avete fatto, cosa ti ha fatto lui, cosa gli hai fatto tu, dai, non resisto più!»
Lei mi ha fatto letteralmente morire.
«Non sei solo curioso allora, perché sei un porcello, oltre che curioso, e… vuoi sapere se sono una porcella anch'io, vero?»
Giocava a suo piacimento con la mia voglia!
«Sì, brava, voglio sapere se sei una troia, se stasera hai fatto la porcella. Se ti ha trattato da troia!»
«E tu? Cosa vorresti amore? Vorresti che io avessi fatto la troia con Max o preferiresti di no?» Aveva proprio deciso di farmi morire.
«Vorrei che…vorrei che tu avessi fatto…»
Lei indugiava.
«A giudicare dal tuo cazzo, si direbbe quasi che vorresti che la tua mogliettina avesse fatto la troia con Max, stasera…»
«Vorrei…e…uumhuhmuu…»
«Cosa, amore? Non sei geloso? Non hai paura che lui possa esser migliore di te?»
«Sì, sono geloso, certo che lo sono, ed ho paura, ma…»
«Ma cosa? Hai paura, ma il pensiero che io faccia la troia con Max ti manda ai matti?»
«Sì, cazzo, ho paura, ma impazzisco se penso…»
«Cosa? Se pensi cosa, porcellino?»
«Se penso che… sei uscita da sola con lui, io…»
«uhnmmmm… è durissimo amore. Dimmi… se pensi che…?»
Ero devastato dal piacere e lei si prendeva gioco di me.
«Se penso che tu, stasera, abbia...fatto...»
«Abbia fatto... cosa, amore? Dimmelo! Dimmi cosa ti sarebbe piaciuto che facessi.»
«Che tu abbia fatto la porcella con lui... Sìì...impazzisco... sono pazzo di gelosia e questo mi fa impazzire.»
«uuuhmmm…. Bravo, il mio porcello! Ti eccita sapere di aver una moglie porcella. Sei pazzo, ma il tuo cazzo è durissimo. Sei un porco, un grande porco, ed io sono una...sono una "troia", è vero che lo sai? Stasera sono stata proprio una troia con Max!»
Ero al limite.
«Se continui così, mi fai…»
«Se... cosa? Se continuo a menartelo, sborri subito, porco? Non resisti e me la farai tutta in mano? Ma come? Sborri senza nemmeno sapere cosa abbiamo fatto io e Max?»
«Fermati, cazzo, così vengo, cazzo, non ce la faccio...»
A questo punto lei mi ha sconvolto.
«No, non sborrare subito, amore! Adesso mi fermo un po' e ti racconto di come questa sera ho fatto la troia con Max e due suoi amici!»
«Cosa? Cosa? Non ti sei fatta scopare solo da lui, ma anche da due suoi amici? Fermati! Non farmi sborrare subito, ma raccontami tutto quello che è successo!»
Lei si è fermata. Me lo ha serrato forte nella mano, stringendo forte anche le palle. Il dolore ha rallentato l’orgasmo.
«Ecco, sono ferma: questo mio cazzetto, perché è mio, vero? Non resiste? È troppo eccitato, poverino! Adesso ti racconto tutto, ma, se sborri prima che ho finito, riceverai una punizione! Chiaro?»
Ero disposto a tutto pur di sapere.
«Dopo l'aperitivo, siamo andati a cena in un piccolo ristorante e, appena entrati, lui mi ha fatto metter seduta ad un tavolo, dove c'erano già altre due persone. Mi ha presentato ai suoi amici, Mario e Bruno, due maschi veramente molto interessanti. Abbiamo cenato simpaticamente ed abbiamo parlato del più e del meno, senza mai toccare l’argomento sesso e, appena finita la cena, siamo andati a casa di Bruno. Appena dentro, Max mi ha stretto a sé e mi ha baciato, poi mi ha spogliato nuda davanti a quelli.
«Ragazzi, lei è Valeria, la troia di cui vi ho parlato. Ha lasciato suo marito a casa per venir qui a scopare con me, ma, poiché voglio farle provare un'emozione molto forte, ho deciso che anche voi due, questa sera, avrete il piacere di riempire i suoi buchi, perché, una volta tornata a casa, quel cornuto di suo marito dovrà provvedere a
ripulire a fondo.»
Al sentire quelle sue parole e ad immaginarla stretta tra tre maschi, mi ha praticamente sconvolto.
«Cazzo, amore, mi fai impazzire...non ce la faccio, cazzo...non resisto!»
«Vuoi che lo faccia schizzare questo tuo cazzetto? Sei sicuro di volerlo? Non ho finito la storia e, perciò, saresti soggetto alla punizione; quindi, dimmi che vuoi che faccia?»
Ho fatto un lungo respiro e le ho chiesto di proseguire il racconto.
«Continua a raccontarmi di come hai fatto la troia, amore…dimmelo… lo voglio sapere!»
«Lo vuoi davvero sapere? Ebbene sì, sono una troia! Sai perché sono una troia? Perché improvvisamente, quando ho sentito le loro mani addosso, non ho capito più nulla e, l'unica cosa che volevo, era godere, cosa che hanno fatto con solerzia, facendomi letteralmente impazzire! Mi hanno portato in camera da letto ed hanno preso a leccarmi in ogni buco, poi mi hanno offerto i loro cazzi da spompinare Hai già potuto constatare che quello di Max è di per sé una gran bella mazza, ma anche quelle degli amici non erano da meno. Anzi, credo che quella di Mario sia stata anche più lunga, di tutte le altre. Me le hanno infilate in gola, senza nessun riguardo e poi hanno cominciato a riempirmi ogni buco: mi scopavano tutti e tre insieme.
Mi hanno chiavato fica e culo in contemporanea, mentre il terzo me lo infilava sempre in bocca. Ho preso a godere in continuazione, senza soluzione di continuità e loro si alternavano nei miei buchi, scambiandosi di posto ogni qualvolta raggiungevo un orgasmo. Mi hanno scopato per più di tre ore di fila. Son venuti tutti e tre per ben due volte, riempiendo ogni mio buco con la loro crema. Ora son piena, farcita come un bignè e, a questo punto devi solo decidere se vuoi che ti faccia venire con una sega, oppure vuoi che mi sieda sul tuo viso e ti permetta di leccare tutto ciò che sgorga dai miei buchi sfondati, mentre io te lo continuerò a segare fin quando non schizzi.»
Ero al collasso!
«Amore, proprio non lo so!»
«Cosa non sai, cazzetto? Deciditi! Che vuoi che faccia?»
Mi ha devastato. Si divertiva ad infierire su di me con sadismo.
«Così sai che... che mi piace...»
«Lo so, porco, che ti piace così…»
Poi ha ripreso ancora a muovere la mano prima giù, poi su, ma molto lentamente.
«Se continui... così… io…»
«Vuoi che mi fermi?»
«Così, cazzo, non... non resisto così, cazzo…»
«Vuoi che mi fermi?»
«Sì, fermati. Dunque lui sa che sono un cornuto e sa anche che scopi con me?»
«Certo che lo sa! Come sapeva che avresti guardato le registrazioni di quando è venuto a scopare a casa nostra. Stasera ho fatto la troia con Max; sono stata la sua puttana, stasera! E lo sai cosa mi ha detto: la prossima volta, viene a casa nostra con i suoi amici e ti farà metter seduto davanti al letto, con le mani legate dietro la schiena, cosicché potrai guardarmi mentre loro mi chiavano, mi scopano come una troia e mi riempiono di sborra in ogni buco.»
Nel sentire le sue parole, ho sborrato all'istante.
«Cazzo! Amore, … sì, sborro! Amore…, cazzo, sborro!»
Sono esploso nella sua mano.
«Sì, porco, vieni! Accidenti, ma quanta ne avevi? Ce l'avevi pieno il cazzetto? Mi hai riempito la mano. Che porco che sei, amore! Un vero porco. Dai, adesso, pulisci i miei buchi!»
Ero sconvolto, ma infinitamente felice.
«Sì, sono un porco e tu sei una fantastica troia, amore, che mi fa impazzire. Dai, lasciami leccare i tuoi buchi!»
Si è seduta sul mio volto ed io son rimasto basito. Aveva culo e fica slargati a dismisura e da essi colava di tutto.
«Quanta ne hai, amore! Che sborrate ti hanno lasciato dentro!»
Ho preso a leccare e pulire assaporando bene quel mix di farciture. Era un sapore molto inebriante e, mentre facevo godere la mia Valeria con la lingua ed assaporavo bene quel cocktail di piaceri, senza rendermene conto, son venuto di nuovo, senza toccarmi, perché, per un attimo, un pensiero ha folgorato la mia mente.
Sarà di sicuro più che bello vedere quei tre maschi sfondare mia moglie e, al solo pensarlo, son venuto di nuovo-