Quella puttana della sposa

Mi chiamo Paolo, ho 27 anni, sono un ragazzo normale, di media statura, moro, occhi scuri, fisico snello, non palestrato. Sono anche un tipo simpatico, allegro, con un piccolo problema, che mi ha reso la vita fino a questo momento non troppo felice. Il mio piccolo inconveniente è costituito dal fatto che ho tra le gambe un membro di circa 25 cm e, soprattutto, di notevole spessore. È questo che, fino ad ora ha costituito per me un serio problema. Non è facile trovare delle coetanee, che apprezzano una simile dotazione. Da qualche mese ho risolto il problema grazie ad un'amica di mia madre, la signora Maria. Lei è una cinquantenne, che si dice abbia sempre fatto una vita molto allegra e spensierata, fin da quando era ragazza. In effetti è una bella donna, alta, bionda, con una quarta di seno ed un bel culo tondo, che amo sfondare ripetutamente. Nella sua vita ha avuto due mariti, il primo ha divorziato poco dopo la nascita di sua figlia Pamela, avvenuta circa una ventina di anni fa, perché l'aveva sorpresa a letto con due maschi e il marito se n'è andato portando con sé la figlia. Dopo di lui, ha avuto un altro marito, molto più anziano, dal quale ha avuto un figlio, Marco, un ragazzo che conosco abbastanza bene. Di Pamela non so molto, se non il fatto che ha vissuto per tanti anni con suo padre ed è tornata in città, solo dopo la morte di lui ed è andata a vivere con sua madre. Maria l’ha fatta assumere nello stesso studio dove lavora lei, come impiegata. Poco dopo questa assunzione, Pamela si è legata sentimentalmente al figlio del titolare dello studio, un puttaniere di prima categoria. Vedovo da alcuni anni, son sicuro che, oltre a portarsi a letto Maria, deve aver dato anche una bella ripassata a Pamela. Come dicevo, lei si è fidanzata con il figlio del titolare, un ragazzo dall'aspetto poco eclatante, rispetto alla bellezza di Pamela, che è una bella donna, alta, snella con una quarta di seno ed un culo a mandolino spettacolare, mentre lui è un ragazzo bassino, abbastanza cicciottello e mi son sempre domandato cosa avesse trovato Pamela in lui. In effetti la spiegazione è relativamente semplice: ha un sacco di soldi e le lascia tutta la libertà possibile, inoltre sono anche convinto che è il padre, il vero toro da monta di Pamela. La conferma a questo mio sospetto è venuta a galla proprio oggi, durante la cerimonia del matrimonio tra Pamela e Luigi. L'evento si svolge in una villa seicentesca presa in affitto dal catering per la cerimonia. La villa ha annessa anche una piccola cappella, dove verrà celebrato il matrimonio e tutti gli invitati sono già arrivati e aspettano la sposa. Io mi sto annoiando e, così, decido di far un giro per la villa, perché ho anche voglia di far pipì. Chiedo ad un cameriere dove posso trovare una toilette e lui mi indica lo scalone che porta al piano superiore; salgo e mi trovo davanti ad un corridoio, dove sono presenti diverse porte. Provo ad aprirne alcune e scopro che la maggior parte son chiuse a chiave e, quando arrivo in fondo al corridoio, vedo che questo fa un angolo con un’altra porta. La trovo aperta ed entro dentro; mi trovo nella stanza che, forse, è adibita alla camera riservata alla sposa, perché sul letto c'è il suo abito da sposa da indossare. Mi chiedo dove sia la sposa, in quanto non la vedo presente nella stanza, ma vedo la porta del bagno, entro ed espleto la mia minzione. Quando esco, sono sorpreso da alcune voci, che sento provenire da quello che sembra esser l'esterno della stanza, costituito da un balcone, cui si accede tramite una grossa finestra. Mi affaccio e non vedo nessuno, mentre sento ancora più chiare le voci e capisco che provengono dalla camera adiacente, che avevo trovato chiusa. Stupito mi avvicino al finestrone, che è chiuso solo da una grossa e pesante tenda. Un lembo, non perfettamente chiuso, mi permette di guardare ciò che accade all'interno. Quello che vedo, mi conferma i sospetti che nutrivo. C'è Pamela, circondata da alcune persone. Indossa solo delle autoreggenti bianche e delle scarpe alte, con il tacco. È nuda, in mezzo a quattro uomini che, lentamente, uno dopo l'altro, riesco ad identificare. Fra di loro ho riconosciuto subito Giulio, il padre dello sposo, e Andrea, fratello del suocero di Pamela, oltre altri due individui che mi son rimasti anonimi, non potendo veder bene i loro volti. Riesco a notare, tra uno sguardo e l'altro, il sorriso di Pamela, felice e disinvolta tra quattro cazzi. Ho subito la conferma che, se Maria è una troia, Pamela, sua figlia, non è da meno! Giulio sta in mezzo alle cosce della nuora e la pompa con forza, contento di godere nella vagina stretta e pelosa della nuora.
«Che meraviglia! Hai una fica cosi stretta ed elastica, che mi calza il cazzo come un guanto! Che troia meravigliosa! L’ho capito subito che eri la persona giusta per sposare quel fesso di Luigi. Con una vacca come te in casa, avrò sempre da divertirmi!»
Ai lati di Pamela, c’erano i due individui che all'inizio non ero riuscito a vedere in volto. Quello più grosso, le dà il cazzo da succhiare, mentre l’altro le scopa il seno, strofinando la verga sui capezzoli e tra le grosse zinne. Infine riconosco il fratello del suocero che stava dietro Giulio ad osservare la scena, segandosi il cazzo che teneva appoggiato a uno dei piedi di Pamela. Ho avvertito una tremenda erezione premere nelle mie mutande e subito mi son liberato il cazzo ed ho preso a segarmi, molto lentamente, osservando la scena davvero particolare ed eccitante. Dopo averla sentita godere, Andrea si è rivolto a Giulio, reclamando la sua parte.
«Andiamo, togliti! Te la sei già goduta abbastanza! Adesso me la voglio scopare anch'io! Dai, che poi dovremo far posto agli altri.»
Giulio si è spostato e ha lasciato spazio al fratello, che, con la verga dura in una mano, si è avvicinato alla fica di Pamela.
«Adesso te la sfondo io queta bella fica. Il mio è più grosso del suo e lo sentirai tutto fino in fondo, troia!»
Prima di scoparla, si è divertito ad eccitarla sbattendo con un certo vigore il membro sul clitoride di Pamela. Lei gemeva, vogliosa.
«Dai, mettimelo dentro! Mi fai impazzire così! Sei un porco! Scopami!»
Lui, di colpo, è entrato tutto dentro fino in fondo, con una stoccata davvero secca, energica, che l’ha fatta sussultare. È rimasto, immobile per qualche secondo e poi ha iniziato a pomparla, aumentando man mano la velocità ed il vigore. Giulio si godeva la scena, masturbandosi in disparte ed i due individui erano quasi al culmine del piacere, sotto le sapienti leccate della lingua di Pamela, mentre Andrea non smetteva di compiacersi della fica stretta della sposa.
«Accidenti che fica calda e bagnata! Avevi ragione: è una gran porca!»
L’ha pompata, facendola godere anche lui, per poi sfilarsi e lasciare il posto a uno dei due che, a quel punto, ho potuto veder bene: erano i testimoni dello sposo e, precisamente, i suoi due cugini. Avrei dovuto immaginarlo! Giulio, intanto, ha preso la testa di Pamela fra le mani ed ha iniziato a scoparle la bocca; poi, con un grugnito, le ha riversato in gola tutto il suo piacere. Dopo di lui, a turno, tutti e tre si son scaricati nella bocca di Pamela, che non si è rifiutata di ingoiare tutto, dandone dimostrazione a bocca aperta. Soddisfatti i loro istinti e, scopata per bene la giovane sposa, tutti hanno lasciato Pamela, uscendo dalla stanza attraverso la porta che, in realtà, era solo chiusa dall'interno. Ora, però, mi rendo conto che Pamela dovrà entrare in camera sua per indossare il vestito, quindi faccio un passo indietro ed entro nella camera, nascondendomi dietro la tenda. Lei passa dal terrazzo e torna nella sua camera. È ancora nuda, con addosso solo le autoreggenti.
Appena entra in camera, la guardo e le sorrido, mentre lei rimane per un attimo sorpresa della mia presenza.

«Ho visto con piacere che te li sei goduti tutti, senza perdertene neanche una goccia del loro piacere.»
Lei si volta e mi guarda, mentre io, con il membro in mano, mi sego lentamente. Leggo lo stupore sul suo viso, quando realizza che tipo di mazza esagerata ho in mano.
«Ma, accidenti! Tu… sei così dotato? Non sapevo: come hai visto a me servono più maschi, per soddisfarmi. Ma, con un simile giocattolo, sono certa che mi avresti appagata appieno. Dai fammelo assaggiare solo un po', perché non ho tempo.»
La guardo, mi avvicino con aria spavalda, sempre tenendo in mano la mia grossa mazza, ancora più dura, se possibile. Lei rimane un attimo ad osservarla, poi si inginocchia davanti a me e spalanca la sua bocca; più della metà della mia verga, viene ingoiata dalle sue fauci. È molto brava, la sua lingua si muove velocemente lungo l'asta e, dopo avermelo impugnato con una mano, lo regge saldamente fermo, mentre continua a leccarmelo su e giù, scendendo in basso fino alle grosse palle piene, che accoglie ripetutamente nella sua bocca, succhiandole, per poi risalire lungo l'asta, fino a raggiungere di nuovo la punta ed infilarsi ancora gran parte della mia verga, giù per la gola. È molto brava, ma io ho voglia di fottere questa puttana e, così, la prendo per le spalle, la faccio sollevare e, dopo averla messa piegata a 90, con le mani appoggiate sul letto, appoggio la punta del mio membro fra le labbra della sua vagina, ancora dilatata e, con una spinta lenta, ma decisa, comincio a scivolare dentro di lei. È bagnata fradicia! La vagina si apre e sento il mio membro scivolare giù tutto, fino in fondo. Quando la punta sbatte contro il fondo, lei spalanca la bocca senza emettere alcun suono, mentre, osservando bene, mi accorgo che c'è ancora un pezzo rimato fuori. Allora lo sfilo per buona parte e lo riaffondo con ancor più decisione; ad ogni colpo, la sua vagina si dilata ed il mio membro entra sempre più in profondità, dentro di lei. Solo quando il mio corpo aderisce completamente al suo, la sua bocca
emette un flebile lamento, un mugolio profondo.
«Mi stai sventrando! Mi sembra di aver una mano piantata dentro il mio ventre! Sei enorme! Mi fai impazzire! Muoviti! Sfondami tutta! Perché finalmente ho trovato un maschio vero.»
La guardo e sorrido in maniera alquanto compiaciuta; inizio a pomparla con gusto, muovendomi e spingendo con vigore la mia verga tutta dentro, fin quando vedo che sussulta ad ogni mio affondo, quando cioè la punta sbatte sul fondo. Ha un orgasmo devastante, seguito da un altro, quasi istantaneo. Subito dopo, mi guarda con occhi estasiati dal piacere e mi supplica di venire, perché ormai non c'è più tempo.
«Ti prego, vieni! Dai, per favore, perché adesso devo andarmi a sposare! Però, sia ben chiaro, che uno come te, non me lo lascerò sfuggire! Dai, vienimi dentro, riempi questo mio ventre, con il tuo piacere.»
La guardo un po' stupito, perché non mi era sembrato di sentir dire agli altri di omettere di venirle dentro, onde scongiurare che, durante tutta la cerimonia, potesse colare, così, senza esitazione, riprendo a sbatterla con ancor più forza e le scarico dentro un'ingente quantità di crema, che la manda letteralmente in estasi.
«Ti sento! Sento che mi stai riempiendo la fica! E' meravigliosa questa sensazione di sborra calda dentro di me: non potrò mai ringraziarti abbastanza!»
Mi sfilò da lei e vedo il mio membro ricoperto da un miscuglio di umori, miei e suoi, e lei, senza nessuna esitazione, si gira, me lo prende in bocca e me lo ripulisce fino all'ultima stilla. Poi, mi guarda e mi prega di lasciarla da sola, perché ora deve chiamar sua madre che l'aiuterà ad indossare il vestito. Esco e, mentre percorro il corridoio, vedo salire Maria sullo scalone; allora mi nascondo dietro una colonna ed evito di incrociare il suo sguardo. Scendo e mi dirigo verso la chiesa, dove trovo Luigi in trepidante attesa. Ci sono anche i quattro che se la sono appena scopata; li guardo e penso che il povero, ed ignaro cornuto, avrà sempre corna fresche e ben lucidate, con simili parenti in casa. Poi vedo arrivare Pamela e, quando mi passa di lato, mi regala un sorriso che non passa inosservato al padre dello sposo, che mi fissa, cercando di capire il motivo di quel saluto. Raggiunto l'altare e svolto il normale rito, si arriva al momento del fatidico bacio; sono tutti sorridenti i quattro che le son venuti in bocca, e sono sicuro che la puttanella ha ancora forte il sapore di sperma nella sua bocca.
«Lo sposo può baciare la sposa...»
Con voce solenne, il Prete ha pronunciato la frase, prima che, con fare piuttosto impacciato, Luigi, lo sposo, si voltasse verso Pamela e le ha sollevato il velo. Nel momento in cui le labbra di lui si sono unite a quelle di lei, ho notato come una specie di smorfia, nel constatare che il sapore della bocca di sua moglie aveva qualcosa di molto diverso dal solito.
Naturalmente Pamela non gli ha dato modo di capire e lo ha baciato con passione. Quando si sono staccati, lei gli ha sorriso e poi, con fare complice, si è girata, prima verso i quattro, poi verso di me e, facendo in modo che lui capisse, gli ha sussurrato all’orecchio: "E' suo".