L'ex infermiera

All’età di 16 anni ho avuto la necessità di fare un’ antitetanica perché mi ero fatto male con un ferro rugginoso. Per l’iniezione mia madre si è rivolta a una vicina di casa, vedova, settantenne ed ex infermiera, che le ha risposto di mandarmi a casa sua con la scatola del siero. Per il resto che occorreva aveva tutto lei.
Sono andato e mi fatto entrare in salotto, dove aveva già preparato sul tavolo siringhe, flacone dell’alcol, ovatta, ecc. Ha aperto la fialetta, aspirato il siero nella siringa, preparato il batuffolo con l’alcol e mi ha detto in tono allegro: “forza, fuori il culetto..”. Ho slacciato e tirato giù i pantaloni e mi sono abbassato le mutande a mezza chiappa, scoprendo una zona più che sufficiente per fare l’iniezione intramuscolo. Lei invece me le ha tirate tutte giù del tutto, fino alle ginocchia. Io sono avvampato e ho avuto un’erezione istantanea.
Fatta l’iniezione, mentre eseguiva lo strofinamento finale con batuffolo e alcol, ha detto indicando il cazzo dritto: “Ah guardalo l’arrogantello... Ma ce l’hai sempre così arzillo? Beata gioventù..”. E poi, abbassando la voce i fa: “Eh, ciccio, mi sa che hai bisogno di sfogarti; se vuoi ti do una mano, ti va?”
Ho fatto segno di sì con la testa perché in quel momento non ero neppure capace di parlare. Mi ha portato al divano, mi ha detto di togliermi tutto per stare più comodo, mi ha aiutato a spogliarmi e mi ha fatto sedere. Lei si è seduta a fianco e si è messa a giocherellare un po’ con il mio uccello, dicendomi: “mamma mia, senti quanto è duro, avevi proprio voglia..” e altri commenti del genere. Io ero in paradiso: sentire le sue mani fresche sul mio cazzo bollente e i suoi commenti sussurrati all’orecchio mi provocava descrizioni indescrivibili.
Dopo un po’ mi ha detto di appoggiarmi per bene e di rilassarmi, e che avrebbe pensato a tutto lei. Ha cominciato a menarmelo decisamente mentre con l’altra mano mi accarezzava i capelli, il viso, le spalle, il petto, la pancia provocandomi brividi irrefrenabili...
Ben presto ho cominciato a gemere e ad ansimare. Lei ha capito e ha indirizzato il cazzo verso l’alto, e mi sono inondato con vari schizzi di sborra petto e pancia, mentre lei assecondava dolcemente i miei spasmi. Dopo ha atteso un po’ che mi riavessi, accarezzandomi la testa e sussurrando, “Eh, si vedeva che eri carico, ora va meglio, vero?”. Quando ce l’ho fatta a rialzarmi mi ha spedito in bagno a ripulirmi.
Mentre mi aiutava a rivestirmi mi ha chiesto senza tanti giri di parole: “Ce l’hai una ragazzina per fare queste cose?”
Ho risposto di no, e lei ha continuato: “Bé, allora, quando hai voglia e non ti va di fare da solo passa da me, che ti faccio stare bene come oggi; sei stato bene, no?”. “Sì, certo..” ho risposto ridiventando rosso come un pomodoro. “Bene, io sono qui, vieni quando vuoi..” ha concluso con voce dolce, e mi ha fatto una carezza sulla guancia che me l’ha fatto drizzare di nuovo.
Di visite ce ne sono state infatti molte altre, e in seguito non sono state solo seghe...