Come ci si sente a diventare puttana per una notte

Sono Sonia, ho 51 anni, faccio l'estetista e sono di Milano. Mio marito è cuckold e allo stesso tempo ha un'indole da Padrone, per cui da una decina di anni mi ha costretto a sottopormi a giochi sado e mi ha obbligato ad avere rapporti sessuali con i nostri amici di vecchia data. In tutto dodici amici che incontravo al mercoledì e al sabato. Quindi ho una certa pratica con gli uccelli. In più per il mio lavoro faccio depilazioni inguinali maschili e anche lì mi capitano in mano diversi piselli. Perché sto scrivendo? Perché quattro anni fa il mio Padrone (mio marito Mario) mi ha venduta per una notte ad un club privé sito nei pressi della Stazione Centrale di Milano. In tanti mi avete scritto chiedendo come mi fossi sentita quella notte e perciò ho deciso di rispondervi. Mi ha venduta per 900 schifosi euro, cifra che mi ha trasformata in un giocattolo erotico per diverse ore. Fu una notte di terrore, schifo, umiliazioni e piacere… molto piacere! Nel locale c'erano un centinaio di uomini di tutte le età e di tutte le razze. Credo di non sbagliarmi dicendo che un'ottantina di loro vollero provare le mie attitudini “amatorie”. Fu una vera gang bang in alcuni momenti anche molto violenta. Mi strapparono i vestiti, mi insultarono, mi sputarono in faccia e in gola, mi schiaffeggiarono, mi tagliarono i capelli e mi scoparono in figa e culo con grande violenza. All'inizio cercai di oppormi, ma capii subito che era partita persa e perciò mi sottoposi ai loro voleri con rassegnazione. Ero diventata una vera puttana per una notte! Mi consolai pensando che non mi avrebbero uccisa in quanto mio marito era in sala. Alla fine il mio corpo presentava segni rossi e lividi ovunque. Nel contratto c'era scritto che tutti avrebbero dovuto usare il preservativo per questioni igieniche e invece pochissimi l'avevano. La mia figa venne dilatata in modo pazzesco e il mio culo dovette subire un trattamento doloroso. Mi vennero in vagina e nel retto e fui costretta ad ingoiare litri di sborra. Mi pisciarono anche dentro i buchi e su tutto il corpo, obbligandomi anche a bere la loro calda urina. Mi scoparono sui tavoli, ma anche per terra sul freddo pavimento. Tanta paura, tanto schifo, ma anche tanto piacere. Sì lo devo confessare: quando ho dentro il cazzo godo e non capisco più niente… non importa se il cazzo è di un giovane o di un vecchio, di un bianco o di un nero… l'importante è che sia duro! Quella notte ebbi diversi orgasmi e squirtai parecchio. Ero proprio una vera bagascia, la puttana di tutti! Un giocattolo rotto, uno sborratoio pubblico… fate voi! Un bacio a tutti coloro che mi seguono. Sonia