La puttana personale
Vi racconto cosa mi è successo qualche mese fa.
Nell'azienda dove lavoro come dirigente c'è una società che si occupa delle pulizie degli uffici.
Da molti anni veniva a fare le pulizie una signora di una certa età che otto mesi fa è andata in pensione.
La ditta delle pulizie l'ha sostituita con una ragazza italiana di circa trentacinque anni. Mora, capelli lunghi, occhi verdi, non molto alta, tratti del viso spigolosi, con una bella quarta di seno. Una bella ragazza che ha subito suscitato attenzioni da parte mia e dei colleghi.
Sposata, madre di un figlio, dall'estrazione sociale semplice ma da subito affabile e simpatica.
Il suo turno di lavoro inizia alle 18,00 quando la maggior parte del personale degli uffici è uscito così che lei possa pulire senza inciampi.
Io sono solito trattenermi in ufficio fino alle 19,00 e anche oltre ed è capitato spesso di chiacchierare del più e del meno: il Covid, le elezioni, il nuovo governo, i figli; brevi scambi dove vedo che lei ha piacere di ascoltare le mie opinioni forse perchè sapendo il mio ruolo si aspetta magari un consiglio o un parere che giudichi più autorevole del suo pensiero. Percepisco questa sua attenzione nei miei confronti. Spesso me lo ha anche confermato a voce: "Dottore, lei ha sempre le parole giuste". Nei mesi i nostri scambi sono diventati sempre più confidenziali.
Io sono una persona seria e discreta ma nella mia vita non ho mai perso l'occasione di farmi una donna quando ne capitava l'occasione.
Sono un assiduo frequentatore di escort perchè la mia voglia di scopare non è mai sazia. Invecchiando però, gli stimoli erotici sono sempre più strani e particolari, non mi eccito più così facilmente e sono sempre alla ricerca di nuove sensazioni che mi sappiano accendere.
E' stato così che la ragazza delle pulizie è diventato un mio "pallino" e obiettivo. Esteticamente non è che mi facesse impazzire ma c'era un qualcosa che, se portato nella situazione che volevo, mi eccitava parecchio. Avevo capito che il suo atteggiamento nei miei confronti mi avrebbe portato a poterla scopare se corteggiata con le giuste attenzioni ma non era quello che stavo cercando per eccitarmi davvero. Volevo arrivarci sia con un po' di corteggiamento ma finalizzato ad acquisire la sua fiducia.
Una sera le feci trovare dei cioccolatini simulando che fossero un regalo di un cliente che potevo dare a lei visto che io non mangio cioccolata. Fu molto contenta e mi ringraziò tamtissimo. Un'altra sera le regalai una lampada sempre con la stessa scusa che era un regalo di un cliente e che io già avevo in casa. Fu entusiasta e mi baciò sulle guance. Stavo pian piano conquistando la sua fiducia. Ci furono un altro paio di regali e la sua
reazione sempre felice e sorpresa.
Il mio obiettivo era vicino, volevo che diventasse la mia puttana.
Quel seno prorompente che lei nascondeva sotto il grembiule da lavoro doveva essere mio. Spesso nei nostri brevi scambi capivo che i soldi erano il suo pallino; ovviamente le spese sono sempre tante e la sua
famiglia aveva sempre bisogno. Gli extra introiti erano graditi. Le capitava di fare qualche lavoretto extra nei fine settimana per tirare su qualche euro.
Fu così che un martedì sera tentai il gioco d'azzardo, la situazione che al solo pensiero me lo faceva venire duro. Uffici ormai deserti, solo io e lei che puliva nelle varie stanze. Mentre passava lo straccio nel mio ufficio lasciai cento euro su un tavolino.
Passando lei esclamò:
"vedi c'è che i soldi li semina in giro perchè non gli servono!"
io replicai: "A te servono?"
"Certo!" disse.
"Allora penso che puoi prenderli"
"davvero? dottor... dice sul serio, posso prenderli?"
"Sì, davvero, però dovrei chiederti una cosa"
"Mi dica"
"I cento euro sono miei e se li vuoi dovresti farmi toccare il tuo seno"... bam!
Ritrasse la mano dai soldi, rimase un po' sconcertata e in silenzio continuò il suo lavoro.
Ci stava pensando. Io forzai la decisione. La seguii nel corridoio con i soldi in mano e le sussurai:
"Prendili, non lo saprà nessuno e a te fanno comodo". Li infilai nella sua tasca e da dietro delicatamente le sfiorai le braccia e poi, lentamente, il seno destro. Lei si girò piano e mi sorrise. Si slacciò il grembiule. La sua maglia e il reggiseno a fatica trattenevano il suo seno.
Lentamente le mie mani toccarono i seni da sopra la maglia e li palpai con grande soddisfazione. Pian piano misi le mie mani sotto la maglia e arrivai a toccare la sua pelle per poi entrare con le dita dentro il reggiseno. Lei ebbe un fremito appena toccai i capezzoli che sentivo duri e mi sussurrò
"I miei capezzoli sono molto sensibili",
"così come il mio cazzo" le risposi guardando in basso e facendole vedere che il mio membro era già duro dentro i pantaloni.
La feci girare delicatamente di schiena, con le mani sotto la maglia sganciai il reggiseno e poi le toccai i seni finalmente liberi.
La sentivo ansimare, vedevo il suo piacere che era anche il mio.
Mi avvicinai a baciarle il collo mentre il mio cazzo le premeva sulle natiche.
Il suo odore di sudore e profumo, il seno meraviglioso mi eccitarono al massimo. Le presi una mano e la misi sul mio uccello.
"Ma questo va oltre quello che mi ha detto prima" disse.
"ne ho ancora per te, senti il mio cazzo com'è duro al pensiero si scoparti" le risposi
Lei fu sorpresa di questo mio cambio di atteggiamento ma non si scostò da me, anzi le sua pressione del culo sul mio membro era sempre più forte.
"ti voglio scopare" dissi mentre con una mano scendevo in mezzo alle sue gambe.
"lo voglio dal primo giorno" replicò
"ti voglio pagare perchè voglio che tu sia la mia puttana" e nel dirle questo presi altri duecento euro dalle mie tasche e glieli misi nei pantaloni.
Si slacciò i pantaloni e io i miei; il mio uccello era duro al massimo, lei lo prese in mano e se lo infilò nella fica già bagnata.
La scopai così, con forza, in piedi nel corridoio, lei con le mani appoggiate al muro mentre io da dietro la penetravo e con le mani le tastavo le tette.
Quando sentii che stavo per venire le dissi che volevo sborrarle in bocca.
La porca non se lo fece dire due volte, si inginocchiò davanti a me, si mise il mio cazzo in bocca, iniziò a succhiare e a segarmi fino a quando non esplosi nella sua bocca il mio sperma caldo.
Dopo volli ancora baciarle e leccarle i seni e ci baciammo appassionatamente ancora per diversi minuti.
La portai nel mio ufficio, la distesi sulla scrivania le tolsi i vestiti e così, tutta nuda davanti a me la baciai, le leccai i seni, la pancia, la fica , le gambe e i piedi. Il mio cazzo si rianimò dopo averla leccataa lungo la scopai ancora sulla mia scrivania.
"ho altri duecento euro per te, voglio il tuo culo" le sussurrai mentre la penetravo.
Presi i soldi dal portafoglio e li buttai sul tavolo.
La girai a pecora appoggiata alla scrivania, mi misi in ginocchio a leccarle il culo bagnandolo bene.
Dopo diversi minuti di questo anal rimming infilai prima un dito e poi due per preparare il suo buco al mio membro.
Lei, umida di umori e saliva, aspettava ansimante di essere penetrata.
Entrai piano con la cappella e poi, lentamente, con tutto il cazzo. Spinsi prima piano e poi sempre più forte sodomizzandola a dovere mentre lei gridava, piangeva e godeva dicendomi di scoparla forte, sempre più forte.
Dopo diversi minuti arrivai al culmine del godimento riversando tutto il mio seme dentro il suo buchetto.
Stanco e soddisfatto mi rilassai mentre lei si riprendeva e si rivestiva.
Fu così che la ragazza delle pulizie divenne la mia puttana personale: ogni volta che la situazione in ufficio lo consentiva me la scopavo oppure mi facevo fare un bel pompino con ingoio.
Non volli mai che questa situazione uscisse dall'ufficio anche se lei forse avrebbe voluto. Il mio desiderio era soddisfatto, lei accettava senza freni ogni mia proposta a pagamento. Il tutto andò avanti qualche mese con scopate, pompini e sesso soddisfacente.
Poche settimane fa l'azienda delle pulizie ha cambiato l'addetto alla nostra azienda e lei non si è più vista.
Ho ottenuto ciò che volevo, un po' mi dispiace di non avere la mia puttana a disposizione ma troverò senza dubbio nuove situazioni eccitanti dove poter sfogare i miei desideri.